Maschile Plurale

Follow Us

  • Facebook
  • Twitter
  • YouTube
Maschile Plurale
  • Home
  • Cos’è Maschile Plurale
  • Cosa fare per contattarci
  • Nuova Associazione

Ott 2006 “Una violenza strutturale” di S.Ciccone

  • VIOLENZA MASCHILE CONTRO LE DONNE

Ott 2006 “Una violenza strutturale”
di Stefano Ciccone
dal quotidiano “Liberazione” del 12 Ott 2006

La cronaca delle nostre citta’ e’ di nuovo segnata dalla violenza contro le donne, l’ultimo caso a Roma. Donne picchiate e segregate dai mariti, donne violentate per strada, nelle loro case, nei locali notturni “bene”, donne provenienti da altri paesi ridotte in schiavitu’ e costrette a prostituirsi, donne sottoposte a ricatti sessuali sul lavoro. Nessuna area della nostra societa’ e’ esente da questa tensione distruttiva e oppressiva. E’ possibile continuare a relegarla in cronaca nera? O non e’ necessario farne il centro di un’iniziativa politica e culturale?

Dico politica perche’ credo che la violenza sulle donne sia espressione di un sistema di valori, di un modello di relazioni, di un’idea della sessualita’, che deve essere posto al centro di una pratica collettiva di trasformazione. Se la politica non e’ solo gestione delle istituzioni ma conflitto nella societa’ e’ necessario aprire nelle nostre scuole, nelle nostre citta’, nei luoghi collettivi di partecipazione un grande conflitto per una diversa civilta’ delle relazioni tra donne e uomini.
Un conflitto che come uomo sento non come una minaccia ma come un’opportunita’, uno spazio per aprire anche per me occasioni di liberta’. Per questo con altri uomini abbiamo lanciato un appello ad una presa di parola maschile sulla violenza contro le donne che non si fermi alla denuncia e per sabato prossimo [il 14 ottobre – ndr], a Roma, proponiamo un incontro nazionale per rilanciare questa ricerca e l’iniziativa collettiva. Al contrario la risposta emergenziale a queste violenze ha l’effetto di marginalizzare il fenomeno, di occultarne il carattere strutturale e pervasivo, di rappresentarlo come frutto di devianza, di patologie da porre sotto controllo, da reprimere.

La violenza contro le donne dimostra cosi’ radici talmente profonde nella nostra cultura, nelle forme di organizzazione della nostra societa’, nel nostro immaginario che anche le strategie istituzionali, le nostre reazioni indignate, le nostre condanne rivelano una inconsapevole complicita’ con l’universo che la genera.

L’allarme porta il governo e i comuni a una rincorsa a iniziative basate sul controllo e la repressione, videocamere nelle strade, sistemi di allarme per le donne, inasprimento delle pene. Ma considerato che in Europa la violenza dei partner e’ la prima causa di morte e invalidita’ delle donne tra i 25 e i 44 anni e che piu’ del 90% delle violenze avviene nelle nostre famiglie, e’ evidente come queste iniziative risultino, non solo per molti versi inutili, ma fuorvianti e anzi tese ad alimentare un clima che condivide lo stesso universo culturale in cui la violenza si genera.
Quando la cronaca scopre il velo sulla storia di una donna picchiata per anni dal marito che si sente in diritto di imporle di non avere rapporti con altre persone, di tenere gli occhi bassi al ristorante, di non leggere riviste a lui sgradite, tutti inorridiamo all’ascolto di anni di violenze e sevizie: si tratta di una gelosia patologica, e’ un malato o un immaturo incapace di stare in una relazione percependo il proprio limite e riconoscendo l’altra. Eppure non e’ cosi’. Non e’ frutto di una patologia. Non e’ una storia estrema, isolata.

Il desiderio maschile segna quotidianamente gli spazi sociali, oggettivizza i corpi delle donne e riduce il loro diritto di cittadinanza nei luoghi pubblici. E’ un motore che muove montagne e attorno al quale ruotano miliardi di dollari l’anno. Si fa leva sul desiderio maschile per vendere auto, bibite, settimanali di politica ed economia. Per soddisfare il mercato indotto dal “desiderio” maschile nelle citta’ dell’occidente, ogni anno migliaia di giovani donne vengono ridotte in schiavitu’.

Quando leggiamo della ragazza rumena portata con l’inganno in Italia, spesso da un amico di famiglia che la violenta, la costringe a prostituirsi per poi venderla, rimane in ombra il fatto che se i “gestori” sono stranieri i “consumatori” sono italiani. E italiani di tutte le classi, di tutte le eta’ che pagano per poter fare sesso senza la “fatica” di una relazione, per sentirsi forti, per chiedere e ottenere quello che vogliono, per complicita’ col gruppo di amici con cui si passa insieme la serata, per un’idea di sesso che e’ bisognoso di uno sfogo frettoloso, in una strada di periferia.
Ma non solo la violenza contro le donne e’ sessuata. Anche le esplosioni di violenza che segnano la cronaca quotidiana delle nostre citta’ parlano di uomini che uccidono per un banale diverbio, che sterminano la famiglia dopo un licenziamento o per un conflitto economico. Anche in questo caso si tratta di una violenza fatta da uomini strettamente legata al loro essere uomini. Un uomo che subisca un’offesa, perde l’onore su cui si fonda la sua virilita’. Non puo’ sopportarlo, come non puo’ sopportare una donna che gli dica di no o che lo lasci.

Ogni storia ha una svolta quando quella donna smette di essere e di percepirsi vittima, la donna picchiata che chiede il divorzio, la ragazza rumena che denuncia il suo “protettore”. Eppure la legge, l’immagine televisiva, il senso comune continuano a vederle vittime: donne e bambini bisognosi di tutela piu’ che portatrici e portatori di diritti. Le donne vittime e gli autori di violenza ridotti a marginalita’, devianza, patologia. Resta invisibile il sottile filo che lega tutti alla comune appartenenza a un universo maschile, comune nella sua variabilita’.

Che immagine del maschile emerge da queste storie? Uomini incapaci di stare in una relazione con una donna riconoscendone l’autonomia e la liberta’ e portati a esprimere la propria frustrazione in una violenza che paradossalmente diviene misura della propria passione o del proprio dolore.
Non basta denunciare la violenza, non basta stigmatizzarla, ridurre in una prospettiva di “civilizzazione dei costumi” quella che e’ invece, per me, una domanda di senso sulle relazioni tra le persone e degli uomini con se stessi. Non possiamo combattere la violenza con il richiamo a una virilita’ che ne e’ stretta complice ridefinendo un ordine che interdica il “naturale istinto predatorio maschile” o ne regoli l’espressione, ma esplorare, reinventare e rivivere questo desiderio, senza rinunciarvi. Costringere una donna ad un rapporto sessuale, comprare sesso lungo un viale di periferia, vivere la sessualita’ come il portato di un bisogno fisiologico “basso” e per sua natura predatoria: cosa mi dicono queste cose, oltre alla dimensione di violenza che le segna e all’inscindibile legame col potere, se non una desolante miseria? Dobbiamo riuscire a leggere questa miseria e proporre a noi e agli altri uomini un’altra vita, un’altra qualita’ delle relazioni e della sessualita’. Per uscire dalla violenza, ma anche per noi.

L’articolo è stato ripubblicato nel Numero 95 del 15 ottobre 2006 de La Domenica della nonviolenza Supplemento domenicale de “La nonviolenza e’ in cammino” Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: [email protected]

Stefano Ciccone, intellettuale e militante della sinistra critica, e’ da sempre impegnato per la pace e i diritti umani, e in una profonda e acuta riflessione individuale e collettiva sull’identita’ sessuata e nell’analisi critica e trasformazione nonviolenta dei modelli e delle culture del maschile all’ascolto del pensiero e delle prassi dei movimenti delle donne; e’ uno dei promotori dell’appello “La violenza contro le donne ci riguarda”.

La redazione de La nonviolenza in Cammino commenta così il testo
Forse alcuni punti di questo testo a una lettura frettolosa possono essere equivocati: e’ evidente che alcune vicende e condotte qui citate sono palesemente patologiche e criminali ben al di la’ della pur violenta quotidianita’, e gli interventi legislativi, amministrativi e giudiziari di repressione degli atti di violenza sono necessari: ad esempio quando scrive in riferimento a una condotta criminale e patologica che “non e’ frutto di una patologia” l’autore intende sottolineare la strutturalita’ di quella violenza e – in forme certo parossistiche – la sua omogeneita’ alla violenza maschilista socialmente accettata e ferocemente dominante; e nella critica ai provvedimenti “emergenziali” ne contesta alcuni caratteri ideologici ma certo non nega l’esigenza di interventi da parte dei pubblici poteri che siano adeguati ed efficaci nel fronteggiare il dispiegarsi della violenza.

 

Maschile Plurale16/10/2006

Post navigation

Ott 2006 “Una differente civilta’ maschile. L’appello di uomini: ‘La violenza contro le donne ci riguarda” di T.Plebani → ← Ott 2006 “Il Gruppo Uomini di Pinerolo si presenta” di B.Pavan

Related Posts

Mettersi nei panni delle vittime di violenza. Il Progetto Insieme

Condividiamo il video-documentario realizzato nell'ambito del Progetto Insieme relativo al laboratorio teatrale “Le spose di BB” realizzato da svoltosi ad Andria nel 2018 coinvolgendo un gruppo di uomini che si proposero per affrontare l'argomento della violenza di genere, mettendosi nei panni delle donne vittime di femminicidio

Cavaion Veronese (Vr) 24/11/2019 – #rispettiAMOci!

La violenza contro le donne ci riguarda: prendiamo la parola come uomini. I dati sono allarmanti anche nei paesi “evoluti” dell’Occidente democratico. Violenze che vanno dalle forme più barbare dell’omicidio e dello stupro, delle percosse, alla costrizione e alla negazione della libertà negli ambiti familiari, sino alle manifestazioni di disprezzo del corpo femminile.

Riconoscermi parziale mi apre alla vita. Intervista ad Alessio Miceli

«Quando si parla di genere viene subito da pensare che ci si riferisca a questioni che interessano le donne, e si pensa meno che anche noi uomini siamo "genere", quindi parzialità». Incontriamo Alessio Miceli presso il Centro Ikeda per la pace di Milano dopo aver ascoltato il suo punto di vista in occasione della giornata "Il sole dei diritti umani". Una voce maschile sull'essere uomini e donne nel mondo

IQDV#52 – D’improvviso, un gatto rosso

Un quaderno speciale, come storicamente lo è ogni "quaderno del venerdì santo". Una storia in forma di racconto breve, scritta da una giovane donna

Articoli recenti

  • Never Again. Al via il nuovo progetto europeo
  • 8-11-2020 – Uomini e donne: da dove ripartire?
  • Uomini e donne: da dove ripartire?
  • Mettersi nei panni delle vittime di violenza. Il Progetto Insieme
  • Maschi in crisi? Oltre la frustrazione e il rancore

Commenti recenti

  • Giuseppe su Maschile in gioco – Roma
  • Anna Maria Nami su Contatti Associazione e Rete
  • Silvia su Set 2006 “La violenza contro le donne ci riguarda”. Il testo dell’appello
  • Rosario Murdica su Maschile in gioco – Roma
  • Maschile Plurale su CENTRI E SERVIZI PER UOMINI AUTORI DI VIOLENZA

Categorie

  • APPELLI E TESTI COLLETTIVI
  • ARGOMENTI
    • EDUCARE ALLE DIFFERENZE
      • LA DIFFERENZA SIAMO NOI
      • TRASFORMAZIONE – GRUPPO FORMAZIONE E DIDATTICA
    • LGBTQ
      • I NOSTRI PRIDE
    • PATERNITA'
    • POLITICA E GENERE
    • PROSTITUZIONE E TRATTA
    • VIOLENZA MASCHILE CONTRO LE DONNE
      • #Saranonsarà
      • CI RIGUARDA
      • COLONIA
  • CAM FERRARA
  • INIZIATIVE
    • INCONTRI DELLA RETE
    • INIZIATIVE PUBBLICHE
    • PRIMADELLAVIOLENZA
    • PROGETTI
  • LA RETE DEGLI UOMINI
    • BARI
      • UOMINI IN GIOCO – BARI
    • BRIANZA
      • GRUPPO UOMINI MONZA-BRIANZA
    • CERCHIO DEGLI UOMINI – TORINO
    • GRUPPO MASCHILE PLURALE – BOLOGNA
    • LIVORNO
      • LUI – LIVORNO UOMINI INSIEME
    • MILANO
      • CERCHIO DEGLI UOMINI – MILANO
    • PALERMO
    • PARMA
    • PINEROLO (TO)
      • UOMINI IN CAMMINO – PINEROLO
    • PISA
      • NUOVO MASCHILE – PISA
    • ROMA
      • GRUPPO MASCHILE PLURALE – ROMA (chiuso)
    • VERONA
      • GRUPPO UOMINI VERONA
    • VIAREGGIO
      • GUV – GRUPPO UOMINI VIAREGGIO
  • LIBRI
    • 2009
    • 2012
    • 2013
    • 2014
    • 2015
    • 2016
    • 2018
    • 2019
  • LUCCA
  • NOI NO
  • QUADERNI DEL VENERDI'
  • Senza categoria

MASCHILE PLURALE

  • Home
  • Cos’è Maschile Plurale
  • Cosa fare per contattarci
  • Nuova Associazione

PROGETTI AMICI

  • CENTRI E SERVIZI PER UOMINI AUTORI DI VIOLENZA
  • CAM FERRARA
  • MASCHIO PER OBBLIGO
  • NOI NO
Powered by WordPress | theme Diamond
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok