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Nov 2010 “Disfare la guerra, rifare gli uomini ” di K.Barry

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Nov 2010 “Disfare la guerra, rifare gli uomini”
di Kathleen Barry
già pubblicato da Women’s Media Center


Questo intervento di Kathleen Barry, sociologa femminista, del 10 novembre 2010 è stato ripreso da Women’s Media Center e pubblicato da TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO [
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/] nel numero 383 del 23 novembre 2010.

Kathleen Barry è autrice, fra l’altro, di “Female sexual slavery” del 1979, libro tradotto in sei lingue, ha di recente dato alle stampe il libro “Unmaking War, Remaking Men” (Disfare la guerra, rifare gli uomini)

“Disfare la guerra, rifare gli uomini”
La guerra rinforza la mascolinita’ violenta. L’asserzione degli uomini di essere i protettori delle donne e’ la giustificazione per il controllo estremo delle donne stesse. Ancora, regolarmente, si afferma che l’occupazione dell’Afghanistan abbia “liberato” non solo il paese ma le donne in particolare. In realta’ la guerra fa regredire la condizione delle donne: sia nel paese in cui e’ combattuta, sia in ogni paese che ne invada un altro.

Nov 2010 “Smettiamola di avere paura!” S.Belotti legge “Stupro. Storia della violenza sessuale” di J.Bourke

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Smettiamola di avere paura!
di Simonetta Bellotti
Una lettura del libro di J.Bourke
Stupro. Storia della violenza sessuale, Einaudi 2009

25 novembre 2010
Johanna Bourke in un libro intitolato Stupro. Storia della violenza sessuale, riporta un’analisi che mi ha fatto riflettere:

“La scoperta dell’uomo che i suoi genitali potevano servire come arma per generare paura deve essere annoverata fra le più importanti scoperte dei tempi preistorici, insieme all’uso del fuoco e le prime rozze asce di pietra.”

La virilità maschile come strumento di una guerra psicologica, prima ancora che fisica.  Siamo abituate a credere che le vittime siano le donne che hanno subito uno stupro, o un’aggressione fisica, e ci dimentichiamo che tutte le donne sono vittime, tutti i giorni, in ogni luogo del mondo, della paura di subire la stessa sorte. La paura è una condizione che ha favorito nei secoli lo stato permanente della sottomissione femminile, perché la paura ti spinge a farti piccola, obbediente, non disturbante. A restringerti nel tuo spazio angusto, privo di libertà; la paura ti consiglia di non guardare il nemico negli occhi, ti consiglia di non ribellarti.
Come la guerra, anche lo stupro è storia antica, mai finita.